venerdì 12 dicembre 2014

SCIOPERO GENERALE CGIL,UIL ED UGL (12/12/2014)

Di Giampaolo Carboni.


Son cinquantaquattro i cortei previsti quest'oggi in tutta Italia per lo sciopero generale proclamato da Cgil,Uil ed Ugl contro la legge di stabilità ed il decreto sul jobs act. I rispettivi leader, Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, partecipano ai cortei di Torino e di Roma (NELLA FOTO IN ALTO LA PARTENZA DELLA MANIFESTAZIONE NELLA CAPITALE). «Fermiamo l’Italia per farla ripartire nella direzione giusta» apre la mattinata il segretario generale Uil. E Camusso: «L’emergenza che ha questo Paese si chiama lavoro, bisogna fare politiche perché il lavoro ci sia. Il lavoro, non può essere qualunque lavoro senza diritti e senza professionalità. Il messaggio per cambiare il Paese è proprio quello di un Paese che investe sul lavoro e sulla sua qualità». Sullo sciopero interviene anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «È bene che ci sia rispetto reciproco» tra le prerogative di governo e sindacati e che «non si vada ad una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese» osserva il presidente della Repubblica parlando con i giornalisti a Torino. Ed il Presidente del Consiglio mai eletto Matteo Renzi, intanto, dal Forum economico italo-turco di Istanbul, torna a ribadire:«I politici devono avere il coraggio di fare le riforme, soprattutto in Italia dove è necessario cambiare».
Barbagallo spiega: «Oggi milioni di lavoratori si astengono dal lavoro, milioni di pensionati partecipano alle nostre iniziative, insieme agli studenti». «Tutti i dati dicono che il Paese sta andando giù. Vogliamo fermare la caduta e farlo ripartire dal punto di vista economico e del lavoro». Poi, a proposito del Jobs Act, «mi aspetto che questo governo quando parla di riforme del lavoro ne parli con i corpi intermedi, con i sindacati», torna a sottolineare il segretario generale della Uil, sostenendo che margini di intervento ci sono ancora, visto che i decreti attuativi del Jobs Act sono da definire e la legge di stabilità deve concludere l’iter parlamentare. Anche le risorse si possono trovare «mettendo mano alla riforma fiscale, alla lotta all’evasione e alla corruzione». Invoca il dialogo anche Susanna Camusso: «È una scelta del governo se continuare a provare a innescare il conflitto oppure discutere. Deve essere chiaro che noi non ci fermiamo» dice la leader della Cgil. «Continueremo a contrastare le scelte sbagliate per avere una prospettiva di lavori in questo paese», aggiunge. Segnale, poi, alla Cisl: «Ci dispiace che non ci sia perché il messaggio di non provare a cambiare le scelte del governo è un messaggio di rassegnazione. Noi pensiamo che il paese non abbia bisogno di rassegnazione».
Ieri il governo,con una manovra vergognosa quanto indegna nel solo pensarla di un paese civile attuata dal ministro delle infrastrutture Lupo Maurizio Lupi aveva prima attuato poi annullato la precettazione dei ferrovieri. Le modalità dello sciopero son variate,come spesso accade,da città a città per quanto riguarda il trasporto pubblico (bus,metro e tram):a Milano dalle 19 alle 24,a Venezia dalle 8.30 alle 16.30,a Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 20,a Bologna otto ore dalle 8.30 alle 16.30,a Perugia dalle 16 alle 24,a Genova dalle 9.30 alle 17,a Roma e Napoli dalle 9 alle 17,a Palermo e Cagliari dalle 9.30 alle 17.30,mentre a Bari da inizio servizio sino alle 6.30 e dalle 8.30 sino a 12.30. Per quanto riguarda gli aerei il personale navigante e gli addetti alle attività operative degli aeroporti,compresi i controlli di volo le otto ore di agitazione son partite alle 10 del mattino e terminate alle 18,autostrade e porti hanno registrato le otto ore di agitazione secondo differenti modalità locali,i treni si son fermati dalle 9 alle 16. Scuola e poste erano in agitazione per l'intera giornata mentre per quanto riguarda la pubblica amministrazione la sanità si è stoppata per l'intera giornata mentre gli uffici per un turno di lavoro.

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