lunedì 22 giugno 2015

CALCIO SERIE A:31°GIORNATA (04/06/1989)

Di Redazione.

ATALANTA-JUVENTUS 0-0

Atalanta:

Juventus:

Arbitro:Coppetelli di Tivoli.

CESENA-PISA 1-0

Cesena:

Pisa:

Arbitro:Longhi di Roma.

Rete:45'M.Agostini.

FIORENTINA-LECCE 1-1

Fiorentina:

Lecce:Allenatore:Mazzone.

Arbitro:Magni di Bergamo.

Reti:27'Barbas 36'Cucchi.

LAZIO-INTER 1-3

Lazio:

Inter:

Arbitro:Amendolia di Messina.

Reti:53'Dezotti 68'Bergomi 79'Diaz 84'Diaz.

MILAN-ROMA 4-1

Milan:

Roma:

Arbitro:Nicchi di Arezzo.

Reti:3'Tassotti 41'Massaro 53'[Autorete] Tempestilli 56'Van Basten 83'F.Baresi.

La netta vittoria dei padroni di casa rossoneri sui giallorossi non può non passare in secondo piano di fronte alla gravità dell'episodio ed alla morte di un tifoso della Roma Antonio De Falchi nato il 2 novembre 1970 residente in Via di Torre Maura al civico ottantotto. L'assassinio è cominciato con un sorriso e una domanda innocente: "Scusa, hai una sigaretta?". Antonio De Falchi era appena sceso dal tram insieme ai suoi amici, aveva percorso a piedi i duecento metri che separano il capolinea del ventiquattro in piazzale Axum dal cancello numero sedici dello stadio di San Siro, quello da cui si imbocca la rampa che porta alia zona del popolari riservata ai tifosi ospiti. A pochi metri dal cancello si sono visti venire incontrò un ragazzo di circa diciotto anni, una faccia qualunque, una maglietta chiara, un paio di jeans. Il ragazzo chiede da fumare, Antonio però intuisce la trappola e cerca di rispondere nascondendo l'accento romano. L'altro ci riprova: "Sai che ora è?", e Antonio: "Mancano cinque minuti a mezzogiorno". Ma stavolta la parlata romanesca gli esce netta, inconfondibile; è la sua condanna a morte. Il ragazzino in jeans ha avuto la conferma di trovarsi di fronte, ad un "nemico", si volta all'indietro e fa un gesto. Dalle spalle di una costruzione in cemento, una specie di bunker circolare che fa parte del cantiere per il terzo anello dello stadio, spuntano almeno trenta persone: sono tutti giovani, alcuni giovanissimi. Si lanciano verso i quattro ragazzi che cercano di fuggire. Mancano più di quattro ore e mezza all'inizio di Milan-Roma e intorno al "Meazza" il servizio d'ordine è ancora esiguo: una trentina di poliziotti guidati da un funzionario, che hanno il compito più che altro di bloccare i portoghesi e di evitare che durante la mattinata mazze e coltelli vengano fatti passare attraverso la cancellata. Così i primi attimi dell'aggressione, quelli decisivi, si svolgono senza che nessuno possa intervenire. I quattro romanisti in fuga vengono quasi raggiunti; gli inseguitori cercano di placcarti a sgambetti .Tre riescono a restare in piedi, Antonio cade e gli sono subito addosso in dieci. Lo prendevano a pugni e calci, sono soprattutto due di loro a picchiare di più. Antonio è diventato viola ma loro non si fermano. Il pestaggio dura meno di mezzo minuto, poi i dieci picchiatori, si riuniscono al resto del gruppo che cerca invano di acchiappare anche gli amici di Antonio. Solo a questo punto interviene la polizia e.mentre una parte degli agenti cerca di bloccare gli aggressori, si prestano i primi soccorsi ad Antonio. Sul momento le condizioni del ragazzo non sembrano gravi: si alza In piedi da sé, sembra stordito ma non ferito e riesce persino a scambiare qualche parola con i poliziotti.
L'autopsia successivamente dirà che De Falchi, colpito sì con pugni e calci ma senza subire nessuna grave lesione, è morto d’infarto, favorito da una lieve malformazione ad una delle coronarie. Più semplicemente si può dire che Antonio è morto di paura, sopraffatto dal terrore nel vedersi accerchiato da quelle teste rasate e dai giubbotti da aviatore, ragazzi come lui ma capaci solo di insultate e di picchiare. L'esito dell'inchiesta porterà ad una solo verdetto e a tante polemiche. La quarta sezione della Corte d'Assise condanna solo Luca Bonalda, vent'anni, magro, cui neanche i capelli rasati riescono a dargli l'aria del duro. Era stato riconosciuto dagli amici di De Falchi e dai poliziotti. Il pubblico ministero Pietro Forno aveva chiesto la condanna a otto anni di reclusione. Ne ha avuti sette, pagherà un anticipo sui danni di cinquanta milioni, ma la Corte, come aveva chiesto il Pm, concederà il beneficio della remissione in libertà. A Bonalda, insomma, solo poche ore di carcere, per poi tornare a casa e riprendere il suo lavoro di fattorino. Saranno assolti per insufficienza di prove gli altri due imputati. Anche per loro l'accusa aveva chiesto otto anni. Ma nessun testimone li aveva notati nel gruppo dei responsabili dell'agguato. Uno si chiama Daniele Formaggia, ventinove anni, postino, leader del Gruppo Brasato, una formazione che tifa nella curva Sud, tra le Brigate rossonere e la Fossa dei leoni. L altro è Antonio Lamiranda, ventuno anni, studente di giurisprudenza, figlio di un farmacista. Una sentenza così favorevole che farà impallidire la madre di Antonio De Falchi. Suo figlio, diciannove anni, era morto dopo l'agguato degli ultras milanisti. “E questa è la giustizia? E' uno schifo”, dice la signora Esperia, vestita di nero. “A me questa sentenza non sta bene. Loro dovevano pagare, anche se nessuno mi può riportare il povero Antonio”.

NAPOLI-SAMPDORIA 1-1

Napoli:

Sampdoria:

Arbitro:Cornieti di Forlì.

Reti:40'Carannante 75'Cerezo.

Espulso:Carnevale (80') per proteste.

PESCARA-COMO 1-1

Pescara:

Como:

Arbitro:Luci di Firenze.

Reti:41'Milton 87'Pagano.

TORINO-ASCOLI 1-1

Torino:

Ascoli:

Arbitro:D'Elia di Salerno.

Reti:5'Dell'Oglio 42'Skoro.

Note:Al 44'Pazzagli ha deviato in calcio d'angolo un rigore tirato da Muller.

VERONA-BOLOGNA 0-0

Verona:

Bologna:

Arbitro:Pezzella di Frattamaggiore.

CLASSIFICA:

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