La rivolta dei tifosi (e pure delle amministrazioni comunali) scongiura la fusione calcistica tra Carbonia e Monteponi Iglesias. In zona Cesarini. Non ha vinto la rivalità ma il desiderio di tutelare (per ora) le tradizioni di due dei più importanti club del territorio i cui dirigenti,la settimana scorsa,avevano pianificato nei dettagli l'unione delle società.
PASSO INDIETRO Non era un bluff:ieri le dirigenze avrebbero dovuto depositare al Comitato Regionale Figc l'atto di "matrimonio" con cui Carbonia e Monteponi si preparavano a disputare con la stessa maglia il prossimo torneo di Promozione. Una decisione che,imposta dalla crisi economica e dalla fuga di spettatori,stava superando tabù storici e culturali. Ma aveva anche finito per suscitare la reazione dei tifosi e dei Comuni. Ecco,quindi,il passo indietro che però potrebbe nascondere il 13 luglio,scadenza delle iscrizioni,scenari peggiori della fusione: "Le amministrazioni comunali -specifica Renato Giganti,presidente del Carbonia- si sono impegnate a dare la disponibilità affinché i club possano disputare un dignitoso torneo,ma se entro tale data non vedremo un impegno concreto,non iscriveremo i club". E per impegno si intende un pacchetto di iniziative come ad esempio la manuntenzione dello stadio o la caccia ai contributi degli imprenditori. Sandro Foti,presidente della Monteponi rilancia: "In questi giorni abbiamo notato una reazione:il passo indietro è avvenuto ma sia chiaro che ormai era divenuto impossibile andare avanti con pochi euro". L'idea della fusione societaria,però,non è stata accantonata,solo perché i Comuni sono scesi in campo: "Forse è apparsa una scelta precoce ancorché dettata solo da motivi sportivi ed economici -precisa Foti- ma a giudicare dall'esiguità degli spettatori non pensavo ci fossero tutti questi tifosi". Il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo accetta la sfida: "Nessuna condanna delle scelte,ma qui abbiamo creato con una partecipazione popolare con gli imprenditori per mantenere viva la Monteponi". Anche Carbonia (il cui sindaco Giuseppe Casti rimarca "Rispettate le richieste del mondo sportivo") si prepara alla missione.
I TIFOSI Su Fb circola già una petizione dei tifosi biancoblù:raggiungere almeno mille abbonamenti: "Costano appena 50 euro -ricorda Massimiliano De Gradi,figlio dell'indimenticato Giorgio- se mostriamo tutti buona volontà il Carbonia può stare tranquillo". E' un abbonato ultrà della prima ora,Mario Boi,pensionato,si dice felice:"Contento per la storia dei club,non osavo immaginare i problemi organizzativi". Giudizi positivi arrivano dagli sportivi,Floriano Congiu,talento degli anni settanta,sottolinea: "A questi livelli sarebbe stato un peccato perdere le specificità". E il campione Tano Piroddi conclude: "La fusione avrebbe avuto senso solo per raggiungere altissimi livelli nazionali".
(Da "L'Unione Sarda")
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