giovedì 17 settembre 2015

ALLARME SULLA CONTINUITA' TERRITORIALE "CONGELATO IL PARERE DI BRUXELLES" (17/09/2015)

Di M.R.

Non ci sono solo gli scali minori. L'allarme è scattato anche per i collegamenti con Roma e Milano: «La pausa di riflessione che la Commissione Europea si è presa prima di dare il via libera ai decreti ministeriali di concessione ad Alitalia delle tratte aeree in continuità territoriale rischia di essere il primo passo verso un parere negativo», avverte il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale Attilio Dedoni. Il ritardo sulla decisione di Bruxelles «è la proverbiale spada di Damocle che pende su un sistema che la Giunta regionale ha dimostrato di non essere in grado di gestire e che ora rischia di venire definitivamente affossato». Una bocciatura porterebbe a rivedere l'intero sistema dei collegamenti aerei. Nel mirino di William Zonca, segretario regionale della Uil Trasporti, c'è invece Meridiana e le sue cancellazioni: «La società aveva annunciato di voler riprendere il vecchio nome Alisarda. Adesso invece sta abbandonando Cagliari e Olbia per trasferire di fatto la base operativa a Napoli. Forse stanno imitando la Tirrenia. L'unico dato certo è che così si prendono in giro i sardi». Per i sindacati la Ct2 verso Bologna, Torino, Verona e Napoli può essere ancora salvata, anche se i segnali arrivati sono evidenti: non ci sarà nessuna proroga. «Si avranno ricadute sul numero dei lavoratori dello scalo di Cagliari», dice Zonca. Anche secondo Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt Cgil, la Ct2 deve essere salvata: «Non si può lasciare tutto in mano alle compagnie low cost, perché quelli non sono collegamenti in continuità: non ci sono garanzie sugli orari e sui prezzi, i voli possono essere cancellati in qualsiasi momento». Boeddu, insieme alle altre segreterie, ha chiesto un incontro con l'assessore Massimo Deiana per parlare della Ct1 verso Roma e Milano: «Va cambiata, i sardi hanno diritto di viaggiare senza dover prenotare con mesi d'anticipo. Una soluzione può essere quella di lasciare un libero mercato delle tariffe per chi non è residente».

(Da "L'Unione Sarda")

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