Di Stefania Piredda.
«Nell'ex Provincia del Sulcis l'amministratore straordinario crea uffici e fa nomine come fosse un presidente». Picchia duro il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, facendo sua la polemica che da tempo infervora i cittadini del Sulcis Iglesiente: con un referendum hanno chiesto che le province venissero chiuse e invece hanno ottenuto come unico risultato quello di mandare a casa giunta e Consiglio. Non che il risparmio non ci sia stato, ma il referendum chiedeva anche di fermare una macchina amministrativa ritenuta superflua e che invece continua a lavorare non per la dismissione dell'ente, compito sulla carta affidato al commissario, ma come se quel voto non ci fosse mai stato.
GLI UFFICI «L'Amministratore straordinario della provincia di Carbonia Iglesias - sottolinea Cossa - ha nominato il proprio Ufficio di supporto amministrativo, individuando due dipendenti dell'ente e ha determinato la costituzione di un ufficio ex novo rispetto all'organizzazione attuale, senza una preliminare concertazione con i sindacati». Il coordinatore dei Riformatori, che ora chiede ufficialmente al presidente Pigliaru di rendere palese la volontà della Regione («vuole o no chiudere le Province rispettando il voto dei cittadini?»), sottolinea che «la particolare condizione di ente abrogato rende incongruente la nomina da parte di questo di organi di indirizzo e controllo politico, senza considerare le ricadute che lo spostamento del personale assegnato al nuovo ufficio avranno sull'organizzazione complessiva del lavoro».
I DIPENDENTI La faccenda non è di poco conto anche perché nel nuovo ufficio è stato inserito un dipendente appena eletto nella Rsu, che prima lavorava al Centro servizi per il lavoro svolgendo attività di sportello». E non è tutto: «Un altro rappresentante delle Rsu è stato nominato commissario liquidatore della Si Servizi, società in house dell'Ente, nonostante l'amministrazione avesse pubblicato un avviso interno per la raccolta di candidature e nessun dipendente avesse presentato domanda». Il problema è che ora «ai tavoli di conciliazione per la riduzione del personale, il liquidatore della Società Si Servizi potrebbe trovarsi ad esercitare un duplice ruolo: datore di lavoro e rappresentante di una sola parte sindacale».
ALTRE SCELTE I Riformatori contestano anche la nomina di un nucleo di valutazione monocratico e l'affidamento al segretario generale dei compiti di direttore generale (Dg), pur sapendo che la Giunta regionale aveva imposto lo stop alle nomine dei Dg negli enti soppressi per mancanza di risorse.
(Da "L'Unione Sarda")
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