Di Sara Marci.
«Consentire l'apertura di grosse strutture di vendita è inconcepibile, ci opporremo con tutte le nostre forze». L'avanzata delle multinazionali del commercio nel territorio selargino procede. Di pari passo con l'iter per l'approvazione del Piano urbanistico comunale - che di fatto consegna loro cinquanta ettari -, e le proteste dei piccoli artigiani locali. Dalle loro rivendite annunciano una raccolta firme e promettono battaglia. Al loro fianco si schierano anche le associazioni di categoria.
COMMERCIANTI IN RIVOLTA Dopo le proteste di fine anno scorso scatenate dall'annuncio dell'imminente apertura di Bricoman, il nastro sembra riavvolgersi. A incendiare gli animi stavolta sono i contatti tra l'amministrazione di piazza Cellarium con l'Ikea e Leroy Merlin. Semplici approcci, per ora. Confermati dagli uffici comunali. «Roba da pazzi», commenta Rita Saba, dalla rivendita di materiali edili a conduzione familiare. «Abbiamo speso soldi per riqualificare la nostra attività, ma se i nostri politici consentissero l'apertura di grandi punti vendita si trasformerebbe in un investimento inutile». Giulio Melis, titolare di un negozio di elettrodomestici, le fa da spalla: «Stiamo parlando di multinazionali che nella nostra Isola non lasceranno niente. Anzi, ci costringeranno a chiudere», polemizza. Marino Salis è di poche parole: «Siamo alle solite. Si va avanti con politiche destinate a lasciare il vuoto».
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA «Gli amministratori locali continuano a stendere i tappeti rossi alle multinazionali, senza rendersi conto del danno che stanno facendo», interviene Roberto Bolognese, presidente provinciale della Confesercenti. «I politici selargini stanno decretando la morte dei piccoli commercianti, contraddicendo i propositi della campagna elettorale. Cercheremo con ogni mezzo di trovare una soluzione, parlando con le altre associazioni di categoria e chiedendo un incontro a Regione e Comune». A tendere la mano ai commercianti locali c'è anche Alberto Bertolotti, presidente della Confcommercio: «Insieme alla Confesercenti cercheremo in ogni modo di contrastare l'assalto massivo della grande distribuzione», anticipa. «Non è accettabile che decisioni di così ampia portata siano gestite dal singolo Comune, senza un ragionamento in termini di area vasta», osserva. «Certo è che alcune decisioni passeranno inevitabilmente sulle nostre teste, nell'eventualità è necessario farci trovare pronti, puntando sulla qualità del servizio e differenziandoci dalle offerte della grande distribuzione».
(Da "L'Unione Sarda")
Nessun commento:
Posta un commento
Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato
Any anonymous or linked comments will NOT be published