Di Pietro Picciau.
Per scoprire una “Cagliari diversa” - luoghi frequentati ma poco conosciuti - si sono mossi in tanti: migliaia di visitatori di ogni età. «Impossibile calcolare quanti hanno aderito al nostro invito», commenta soddisfatta Maria Antonietta Mongiu alle 19, quando la Giornata Fai d'autunno in città - Faimarathon , kermesse legata alla campagna di raccolta fondi per “salvare l'Italia”, che ha portato tanti curiosi a percorrere i luoghi dei saperi e della cultura - è alle battute conclusive. La presidente regionale del Fondo ambiente italiano (Fai) ha partecipato a dibattiti e lei stessa ne ha coordinato: l'ultimo all'Orto Botanico (“Paesaggio e biodiversità”) con Annalena Cogoni (direttore dell'Orto botanico), Gianluca Iriti (botanico dell'Università), Sergio Vacca (geopedologo dell'Ateneo sassarese), Fausto Martino (soprintendente del ministero dei Beni culturali, Mibact) e Pietro Ciarlo (costituzionalista). «Per rendere possibile la maratona», sottolinea Mongiu, «ha lavorato un vero e proprio esercito: volontari, scolaresche, docenti, forze dell'ordine, alpini».
PERCORSI Dalle 10 alle 14, lungo itinerari di alta suggestione culturale - tappe al rettorato per visitare la collezione Piloni (in tanti hanno seguito la presentazione del libro “Carezze di sangue” di Maria Francesca Chiappe), al casamento scolastico di Santa Caterina (qui il sindaco Massimo Zedda ha accennato alla chitarra i primi accordi di I wish you here dei Pink Floyd) al Castello e al Dipartimento di architettura, poi alla chiesa di Santa Maria del Monte, Palazzo Boyl e al Teatro civico di Castello. Pazienza per qualche minuto d'attesa. «Fare la fila per salire sulla Torre dell'Elefante o entrare nella basilica di Santa Croce», ha sorriso un'insegnante incolonnata con marito e amici, «è un fastidio sopportabile».
I MUSEI Dalle 14 alle 19 cambio di itinerario per l'apertura dell'Orto Botanico e dei musei di Geologia e Paleontologia “Domenico Lovisato” e di Mineralogia “Leonard de Prunner”. Lungo il percorso tappe all'ex albergo del povero, all'Anfiteatro romano, alla chiesa di Sant'Ignazio, al rondò di Buoncammino, al Polo Umanistico e alla Casa dello studente. Una marea di visitatori - una fiumana dalle 15 fino alla chiusura, alle 19 - ha varcato il cancello dell'Orto Botanico. La giornata tiepida ha favorito l'afflusso. Il banchetto Fai e lo stand all'ingresso e tutti i volontari hanno fatto il possibile per agevolare la visita nel grande giardino dell'Università realizzato nella valle di Palabanda, dove nel 1812 si riunirono i congiurati contro la monarchia sabauda. Congiurati che successivamente al fallimento dell'impresa furono giustiziati o condannati all'ergastolo o ai remi. Tra i condannati a morte l'avvocato Salvatore Cadeddu, proprietario dell'area dove dal 1864 - grazie alle cure di Patrizio Gennari - sorse l'Orto botanico. Dei fatti di Palabanda e della fine cruenta dei protagonisti, dopo l'introduzione dello storico “Fai giovani Cagliari” Giuseppe Seche, hanno dibattuto storici (Luciano Carta, Giampaolo Salice e Gian Luca Scroccu) e sociologi (Salvatore Cubeddu e Nicolò Migheli). Il pubblico, attento, ha seguito la rievocazione con l'attenzione di chi scopre (o riscopre) nomi e fatti che appartengono alla propria memoria storica.
IL VIAGGIO Ma la visita all'Orto botanico è stata anche l'occasione per intraprendere un viaggio scientifico, ed è forse questo che gruppi e comitive hanno cercato. Nei viali curati negli anni Venti del Novecento da Eva Mameli (mamma dello scrittore Italo Calvino) i visitatori hanno ammirato compiaciuti piante tropicali, alberi rari, il giardino dei semplici con le erbe medicinali, tutto rigorosamente classificato con l'indicazione delle cure e dei rimedi. Gli esperti hanno spiegato e raccontato, ma anche mostrato la cisterna romana a forma di damigiana, la cava con gli indizi di un antico impianto idrico e altri siti di interesse storico e archeologico.
(Da "L'Unione Sarda")
Nessun commento:
Posta un commento
Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato
Any anonymous or linked comments will NOT be published