Da "L'Unione Sarda".
«Pagare le tasse è una cosa bellissima». Un giorno, chissà, rivaluteremo le parole del compianto ex ministro dell'Economia Padoa-Schioppa nel considerare ogni centesimo dato all'Erario come un contributo allo sviluppo del Paese. Nel mentre, tra cittadini e Fisco non corre buon sangue. Un rapporto minato da sfiducia nelle istituzioni e ricucibile solo da un'amministrazione più trasparente. Tema caldissimo all'estero, che in Italia muove i primi passi col progetto sperimentale tutto sardo “OpenTaxation” ideato da AiutidiStato.org, in collaborazione con la startup Nordai Srl e il Circolo dei Giuristi telematici, presentato ieri mattina a Cagliari nel corso del festival SmartCityness. «Un dialogo costante tra pubblico e privato può indurre comportamenti virtuosi della cittadinanza, risparmi per gli enti locali e imposte meno salate», spiega Giovanni Mameli, avvocato e coordinatore del sito AiutidiStato.org: «Uno scenario possibile grazie a un grande archivio digitale aperto al pubblico dove immagazzinare, confrontare, giudicare e migliorare i dati messi a disposizione degli enti pubblici, applicando i concetti dell' open data e della condivisione di informazioni, per verificare il rapporto tra imposizione fiscale e qualità dei servizi ricevuti in cambio». Si parte così dalla domanda che attanaglia ogni contribuente: dove vanno a finire i soldi delle tasse? La risposta potrebbe arrivare, in un futuro non lontano, da un enorme database dove Comuni, Asl, enti statali e parastatali riverserebbero i dati in loro possesso: «Introiti tributari, spese rendicontate per energia, rifiuti, acqua, esiti delle gare d'appalto e tanto altro ancora», immagina Mameli. «Si supererebbe il concetto di imposizione tributaria, così mal digerita, per arrivare a una migliore comprensione della spesa pubblica e una maggiore accettazione del contributo che lo Stato chiede a ogni cittadino».
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