Da "L'Unione Sarda".
Il primo mito da sfatare resiste da decenni: la carne ovina è grassa, indigeribile, adatta a palati forti e stomaci corazzati. «Niente di più sbagliato - obbietta Silvio Lorrai, dietologo e nutrizionista -. Escludendo alcuni piatti a base di pecora, si può dire invece che, grazie all'alto contenuto proteico e al ridotto apporto di grassi, la carne ovina sia un alimento sano e adatto a tutti, senza alcuna prescrizione». L'ostacolo principale sembra essere quindi quello culturale: «In Sardegna si consuma spesso l'agnello da latte per le ricorrenze festive, un capo non svezzato che non supera i due mesi di età - spiega il medico -, un prodotto di qualità, ma più grasso e con un potere nutritivo limitato rispetto a capi più anziani meno venduti». L'universo alimentare ovino infatti non finisce qui: «Se analizziamo le caratteristiche nutrizionali degli agnelli bianchi, macellati entro 4 mesi, o degli agnelloni (fino a 8 mesi) notiamo che i valori si invertono, cresce la porzione proteica e diminuisce quella grassa». Discorso analogo si potrebbe fare per la digeribilità. «La fibrosità della carne di pecora rappresenta un'eccezione - prosegue lo specialista - il montone e l'agnello hanno caratteristiche del tutto simili alla tanto lodata carne di vitello, ottima da fare alla brace, senza l'aggiunta di condimenti calorici». E i benefici vanno oltre. «Senza entrare in dettagli tecnici - conclude Lorrai - la carne ovina è ricca di sali minerali, acidi grassi insaturi utili al contrasto del colesterolo e amminoacidi che il nostro organismo non può sintetizzare autonomamente».
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