martedì 20 ottobre 2015

POP SPOLETO:INDAGATO IL GOVERNATORE DI BANKITALIA VISCO (20/10/2015)

Di Giampaolo Carboni.

La procura di Spoleto ha iscritto quest'oggi nel registro degli indagati il governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco e altri nell'ambito di un'inchiesta per truffa e corruzione, nata da un esposto di piccoli azionisti della Banca popolare di Spoleto. Lo riferisce a Reuters l'avvocato Riziero Angeletti, firmatario dell'esposto che raggruppa circa un centinaio di soci di minoranza della banca. "Ho chiesto la certificazione ex articolo trecentotrentacinque del codice di procedura penale e risultano le iscrizioni nel registro degli indagati dello stesso Visco e altri", spiega il legale al telefono con Reuters relativamente all'inchiesta, anticipata stamani dal Fatto quotidiano. La Banca d'Italia invece non è a conoscenza di alcuna iniziativa giudiziaria a riguardo, secondo quanto riferito stamani da una fonte dell'istituto centrale. Al momento non è stato possibile raggiungere il procuratore capo di Spoleto per un commento. Pop Spoleto due anni fa era stata sottoposta a commissariamento (poi annullato a febbraio dal Consiglio di Stato) esuccessivamente venduta al Banco Desio lo scorso anno. Nell'esposto, spiega l'avvocato, si contesta un "sistema di operazioni apparentemente lecite, che hanno portato allo svuotamento del patrimonio della banca, ledendo i diritti di tutti i soci, che si sono trovati dall'oggi al domani depauperati, nonostante vi fosse un'importante proposta da una terza società, migliore di quella di Banco Desio, rifiutata dai commissari". Nel verbale dell'assemblea di Pop Spoleto della scorsa estate, in occasione dell'aumento di capitale riservato a Banco Desio, si legge di un'offerta alternativa presentata dalla società di Hong Kong Nit Holding Limited, scartata dai commissari che "ritennero la documumentazione attinente la capacità finanziaria inattendibile, anzi fu segnalata alla procura della Repubblica qualche perplessità nutrita dagli stessi circa la documentazione e la serietà dell'offerta". Lo stesso commissario straordinario Gianluca Brancadoro aveva ricordato inoltre che nella ricerca di potenziali investitori erano stati richiesti due requisiti, ovvero la capacità finanziara per l'investimento e che l'investitore fosse una banca o un gruppo bancario, in linea con le prescrizioni della Banca d'Italia. Nit Holding aveva annunciato anche di aver presentato un'offerta per investire dieci miliardi di euro per ristrutturare Mps. Anche per questa offerta era nata una inchiesta, questa volta aperta dalla procura di Milano, dopo che la Consob aveva avviato una indagine per manipolazione informativa, e poi trasmessa a quella di Roma per competenza territoriale.

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