I killer sono tornati a colpire nell'Oristanese. A meno di tre giorni dall'efferato delitto di Sedilo, in serata nelle campagne di Busachi, al confine con la provincia di Nuoro, è caduto sotto una scarica di pallettoni un allevatore di trentatré anni. Si chiamava Gerolamo Mandra. "Un delitto misterioso e inspiegabile". E stata questo, a freddo, la prima impressione sussurrata a denti stretti da un inquirente. Sì, perché la vittima, infatti, era un giovane conosciuto e stimato, appartenente ad una famiglia tranquilla, che non aveva mai avuto problemi con la giustizia. E stato un automobilista di passaggio a notare, poco dopo le ventuno, il corpo privo di vita riverso sull'asfalto della provinciale che collega l'abitato di Allai a Fordongianus. Una telefonata ai carabinieri e subito è scattato l'allarme. A Pischin'e Pira, una campagna impervia nel territorio comunale di Busachi, si sono precipitate immediatamente le pattuglie dei carabinieri di Busachi e della Compagnia di Ghilarza, al comando del capitano Giuseppe Demagistris. A tarda notte, ancora pochissime le notizie trapelate su questo delitto a dir poco indecifrabile. Solo alcune ore più tardi il magistrato di turno, il sostituto procuratore della Repubblica di Oristano, Emanuele Secci, ha disposto la rimozione della salma che è stata trasportata all'ospedale San Martino di Oristano dove il medico legale eseguirà nelle prossime ore l'autopsia dalla quale gli inquirenti sperano di poter trovare qualche indizio che possa ritornare utile alle indagini. Nel frattempo, a notte fonda, sono scattate le indagini. Mentre nella caserma di Busachi i carabinieri fino all'alba hanno continuato ad interrogare diverse persone, soprattutto allevatori che lavorano nella zona di Pischin'e Pira e che potrebbero aver notato qualcosa, sono stati perquisiti ovili e case coloniche, quasi sicuramente alla ricerca dell'arma utilizzata per il delitto. Soprattutto, gli inquirenti, sulla base di alcune testimonianze stanno ora cercando di fare una ricostruzione attendibile di come la vittima ha trascorso le sue ultime ore di vita. In particolare si tenta di risalire alle persone (se ce ne sono) che nella giornata di ieri hanno incontrato il giovane allevatore. Ma su questa fase dell'inchiesta, comprensibilmente coperta da un impenetrabile segreto istruttorio, non è trapelato nulla. Un delitto inspiegabile, dunque, con molte analogie con quello nel quale è rimasto vittima, sabato scorso, Costantino Spiga, l'allevatore sessantenne di Sedilo, freddato con due revolverate in viso. Le modalità di una spietata esecuzione, tanto che in un primo momento l'uccisione era stato messo in qualche modo in relazione con gli attentati messi a segno nei mesi scorsi a Sedilo. Un collegamento, però, ai quali gli inquirenti hanno finito per non dare molto credito. Un caso estremamente difficile, quindi. Almeno quanto questo delitto che ha insanguinato Busachi dopo cinque anni di apparente tranquillità.
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