domenica 26 maggio 2024

L'ALLUVIONE IN VALLE D'AOSTA E PIEMONTE (13/10/2000)

Di Redazione.

In quei giorni di ottobre una profonda area di bassa pressione in discesa dal Nord Atlantico si gettò sul bacino del Mediterraneo occidentale, dando il via ad una intensa perturbazione sulle regioni di Nord Ovest. L'elemento chiave, e più pericoloso di queste configurazioni, fu che il fronte instabile venne bloccato nella sua evoluzione verso levante da un anticiclone stazionario sui Balcani, causando la persistenza delle piogge su Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia. I temporali vennero ulteriormente rinvigoriti ed esasperati inoltre da un teso flusso sciroccale, richiamato da una depressione quasi stazionaria in formazione tra Golfo del Leone e Provenza (Francia). Come spesso avviene le piogge più abbondanti si registrarono a ridosso dei rilievi (effetto Stau), in più si aggiunse il contributo della fusione della neve caduta nei giorni precedenti a causa del sensibile rialzo della temperatura indotta dai venti di Scirocco. L'evento alluvionale interessò principalmente il Po e tutti i suoi affluenti, che esondarono in più punti soprattutto su Piemonte e Valle d'Aosta, ma con marginale interessamento anche di Lombardia e Liguria. In particolare sul Piemonte oltre all'elevato numero di vittime, ventitré in totale, si contarono circa quarantamila sfollati. Le piogge furono particolarmente abbondanti nelle valli Chisone, Lanzo, Orco e Soana, nonché nelle valli del Verbano-Cusio-Ossola con punte di oltre cinquecento millimetri concentratati in pochissimi giorni (Dati dell'Ispra). L'alluvione colpì in pieno anche la Valle d'Aosta, con diverse frane e dissesti idrogeologici lungo i versanti delle montagne; le vittime accertate furono diciassette, con quattro dispersi, mentre si contarono circa cinquemila abitanti costretti a lasciare le abitazioni. Questi eventi sono utilissimi per capire anche l'evoluzione futura del tempo, in quanto le configurazioni meteo tendono a ripetersi ricalcando quelle del passato. La memoria di queste tragedie serve quindi come monito sia per una gestione del territorio più oculata, sia in fase previsionale in caso dovessero ripresentarsi condizioni meteo simili per allertare in tempo la popolazione.

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