AUSTIS:FRORES DE MONTE,LA VITA IN UN VERSO (18/07/2011)

Di Giovanni Maria Sedda.

Dopo due anni di silenzio si ripropone ad Austis il Premio di Poesia: “Frores de Monte”, fondato da Pietro Agostino Sanna “Migone”, scomparso nel 2009. Il comitato fondatore è attualmente presieduto dal fratello Giovanni Sanna “Ischintidda”, anche lui poeta, che ha ereditato dal congiunto “nel nome gentile di “Frores de monte” una mole di reperti poetici, un flusso di parole che hanno scavato l’aspetto umano e civile facendo migrare le sue storie nello sviluppo delle rime baciate, formando un vero patrimonio culturale che Austis e la sua comunità vuole valorizzare e affermare come identitaria della propria memoria, diventandone mito.

Proprio alla memoria di “Migone”, sarà dedicata la settima edizione del concorso organizzata dal comune, dal Comitato per il rilancio della poesia sarda con il patrocinio della Fondazione del Banco di Sardegna. Possono partecipare al premio di poesia tutti i poeti sardi con “Frores” e “muttetos de bantu e de disprezzu” o di altro tipo scritti in una delle diverse parlate sarde.

I componimenti, in nove copie dattiloscritte, non devono superare i 16 versi (8 + 8) e dovranno pervenire, firmati con pseudonimo, entro il 28 luglio alla segreteria del premio al Comune di Austis. La proclamazione dei vincitori avrà, invece, luogo il 27 agosto, con pubblica cerimonia presso il santuario Campestre di Sant’Antonio Basiloccu a seguito del giudizio espresso dalla giuria composta da: Eliano Cau, Giulio Chironi, Paolo Pillonca, Bachisio Porru, Carmela Sanna, Maria Antonietta Sanna, Giovanni Sanna “Ischintidda”, Pinuccio Sciola e Salvatore Tola.

Il successore di “Migone”, “Ischintidda”, quale presidente onorario del Comitato fondatore del Premio, tiene ha precisare: «La poesia è un linguaggio che una società civile deve assolutamente preservare. Noi abbiamo il dovere di trasmettere alle giovani generazioni il travaglio del tempo, i suoi dolori, le fatiche quotidiane: le rime devono fluire senza barriere sfaccettando nella sua eloquenza lo scorrere della vita».

(Da "La Nuova Sardegna")