martedì 13 dicembre 2011

L'OMICIDIO DI GIULIANO FIGUS A SAN MICHELE A CAGLIARI (10/11/1983)

Di Giampaolo Carboni.

La profumeria è chiusa da due ore. Dopo cena la madre ha l'abitudine di fumare ma ha dimenticato le sigarette: a Giuliano Figus non costa nulla recuperarle. Piove ma deve comunque portar fuori il cane, come tutte le sere, e poi il negozio è a pochi metri dalla sua abitazione, in via San Michele.
Il ragazzo incontra una vicina di casa, si scosta per farla entrare nel portone, la saluta e prosegue col pastore tedesco al guinzaglio fino al numero settantaquattro: solleva la serranda a metà, lascia il lucchetto aperto appeso alla maniglia, inserisce la chiave nella porta a vetri ed entra nel primo ambiente, accende la luce, comincia a cercare. Qualche secondo e si trova davanti un uomo poco più anziano di lui, volto scoperto, pistola in pugno: fuori i soldi. Darglieli o reagire, Giuliano deve decidere in fretta ma il cane è più veloce di lui: si avventa sul rapinatore, gli strappa i pantaloni, lo morsica a una gamba. E quello spara. Ferisce il cane e perde la testa: un altro colpo raggiunge la fronte del ragazzo che cade per terra in un lago di sangue, il terzo va a vuoto, intanto il cane scappa fuori, il bandito spara ancora e centra il radiatore di una macchina in parcheggio. Il pastore tedesco fa pochi metri prima di accasciarsi sulla strada, senza vita.
Il rapinatore non si accorge dei soldi sulla mensola, non forza la cassa, non prende nulla e fugge veloce. Il complice che ha fatto da palo è già andato via ma lo aspetta in via Seruci: sapeva della pistola, era d'accordo sulla rapina ma non pensava che sarebbe finita in quel modo. Sono le ventidue e trenta. Due ore dopo il rapinatore con la pistola bussa alla porta di un'amica che per lui forse è qualcosa di più, è agitatissimo, mostra i pantaloni rotti e la ferita alla gamba, racconta della rapina, del cane, degli spari, dice che non era solo e chiede un favore: tieni tu la pistola, per questa notte almeno, domani torno a prenderla. Puntuale, l'indomani porta via l'arma.
Giuliano muore in ospedale, sette giorni dopo, vengono arrestati alcuni giovani del quartiere, presto scagionati per mancanza di indizi, poi più nulla, silenzio assoluto.

© Riproduzione riservata.

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