mercoledì 14 dicembre 2011

TONARA:SPARO' SUL RIVALE SEI ANNI DI CARCERE (27/01/2009)

Di Redazione.

Sei anni di carcere, più l'interdizione dai pubblici uffici per un lustro e la condanna al risarcimento dei danni. Si è concluso così, ieri mattina davanti al Gup di Nuoro Luca Comand, il processo a carico di Giovanni Murgia, cinquantotto anni, l'artigiano di Tonara accusato del tentato omicidio del compaesano Giancarlo Loche, di quarantasette. Una condanna pesante, soprattutto se si considera che l'imputato, difeso dagli avvocati Paolo Firinu e Elio Meloni, è stato giudicato col rito abbreviato, fatto che gli ha consentito di ottenere lo sconto di un terzo della pena. Unica consolazione il fatto di essere stato assolto dall'accusa di ricettazione dell'arma. Il pm Daniele Rosa aveva invece chiesto otto anni e otto mesi complessivi.
La vicenda risale all'11 novembre di due anni fa, quando, stando alla tesi del pm Rosa accolta ieri mattina dal giudice, Murgia aveva sparato un colpo di pistola contro il rivale ferendolo sotto l'ascella per fortuna in modo non grave. L'episodio si era verificato a Ovodda poco dopo le ventuno, mentre era in corso la festa di Cortes Apertas che aveva portato nel piccolo paese della Barbagia centinaia di persone. Una volta ricoverato in ospedale Loche aveva raccontato ai carabinieri di essersi recato nel parcheggio dove aveva lasciato la sua auto incontrando del tutto casualmente il compaesano. Improvvisamente e senza nessuna ragione plausibile Murgia aveva estratto la pistola sparandogli contro quasi a bruciapelo. L'imputato, che si è sempre proclamato innocente, era stato prelevato qualche ora dopo dalla sua casa di Tonara e sottoposto alla prova dello stub, che diede esito positivo. A quel punto nei suoi confronti erano scattati l'arresto e la denuncia per tentato omicidio. Oggi l'epilogo al quale Loche, che si è costituto parte civile con gli avvocati Giovanna Cossu e Gavino Piredda, ha preferito non assistere. Forse per evitare di trovarsi nella stessa situazione vissuta lo scorso 30 ottobre, quando all'inizio dell'udienza Murgia, dopo essersi divincolato dalle guardie penitenziarie, gli si era scagliato contro sputandogli in faccia e tentando di colpirlo. Una vicenda che forse costerà all'artigiano tonarese un nuovo processo per minacce e tentate lesioni.

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