Da "La nuova Sardegna".
Monti «ha ragione» di dire che «sale» in politica «perché aveva un rango inferiore a quello di presidente del Consiglio. Io ho detto “sceso in campo” perché avevo un rango superiore». Sì, ma molti sono andati via dal Pdl... «Non mi sono accorto di chi è andato via, sono andati via in due o tre, senza voti e senza influenza. Ora ho solo supporter che mi amano, mi mandano i regali di Natale e sono tutti attorno a me». Parole di Silvio Berlusconi ieri a Uno Mattina, ennesima apparizione in tv che ha suscitato polemiche a non finire. Lo show scatena le critiche del centrosinistra, provoca l’altolà del presidente della Commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, e spinge la Rai a mettere un freno all’offensiva mediatica del Cavaliere. Il dg Luigi Gubitosi dà il via libera ad un’intervista domani al Tg1, ma nega la presenza in altre trasmissioni, promettendo un riequilibrio. «Il ripristino del pluralismo in questa fase è molto difficile perchè in conflitto con le norme sulla par condicio», spiega però il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, aggiungendo che, in caso di squilibrio, «scatta di fatto la sanzione pecuniaria, comunque modesta». Ad animare il dibatto in Vigilanza anche la presenza di Mario Monti in tv, contestata dal Pdl soprattutto in occasione della conferenza di fine mandato. «È stato usato a scopo di comunicazione politica un appuntamento istituzionale», ha attaccato Gasparri. In risposta, Cardani ha spiegato che domani, in occasione del Consiglio dell’Autorità convocato per varare il regolamento, sarà messa al voto anche una norma per estendere le regole ai soggetti non candidati, ma «chiaramente riconducibili ai partiti e alle liste concorrenti». Durante la campagna elettorale, che è divisa in due parti (nella prima, dal 24 dicembre al 21 gennaio, l’accesso è consentito alle forze rappresentate in Parlamento, nella seconda, dal 21 gennaio al 22 febbraio, gli spazi sono divisi tra le coalizioni in competizione), i soggetti politici possono essere, infatti, presenti nelle tribune e nei programmi di informazione, ma non in quelli di intrattenimento. Nello schema di regolamento in discussione in Commissione di Vigilanza è prevista la presenza di soggetti non candidati solo nei programmi di approfondimento, ma è possibile che su questo punto vengano presentati emendamenti. Prima dell’approvazione dei regolamenti l’Agcom ha le armi spuntate, ha spiegato Cardani, ricordando che prima della campagna elettorale esiste comunque un periodo di trenta giorni che generalmente ricade sotto il regolamento, ma il precipitare della crisi di governo ha di fatto impedito all’Autorità di intervenire. In tale fase Zavoli ha comunque intravisto «in alcune iniziative dei direttori di testata e addirittura di rete un mancato rispetto del mandato del Cda Rai in tema di pluralismo». Il riferimento è all’offensiva di Berlusconi, che dopo Unomattina rilascerà domani un’intervista al Tg1. «Berlusconi ha approcciato direttamente reti e testate chiedendo spazi per interviste, utilizzando, di fatto, gran parte degli spazi destinati alla sua area politica - ha spiegato Gubitosi in una lettera a Zavoli - Stiamo già offrendo ai responsabili delle altre aree analoghi spazi di palinsesto». Il dg ha inoltre aggiunto che è stata rifiutata la richiesta di Berlusconi «di partecipare ad una prima serata di Porta a Porta e ad una rubrica di approfondimento sportivo».
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