mercoledì 26 giugno 2013

BAGATTI "IL POSADA HA LE CARTE IN REGOLA PER ESSERE VINCENTE" (10/06/2013)

Di Sergio Secci.

In serie A ha vestito le maglie di Mantova Inter e Lanerossi Vicenza. Da allenatore, quelle di Olbia, Tavolara, Arzachena, Calangianus e Nuorese giusto per citarne alcune. Dopo tre anni passati a insegnare i rudimenti del pallone ai bambini della chiesa della Salette nella sua città natale, Sergio Bagatti, 64 anni compiuti a febbraio, si rituffa nel mondo del calcio dilettantistico.
Il mister olbiese ha ufficializzato il suo accordo con il Posada, formazione appena retrocessa dal campionato di promozione. Una scelta che ha sorpreso tanti visto che per anni Bagatti ha guidato formazioni blasonate e in campionati professionistici. Erano in tanti ad attendere il suo rientro nel calcio.

Come mai la sua scelta è caduta sul Posada?

Sono stati due miei ex giocatori, Milia e Fera, che ho allenato tanti anni fa all’ Olbia e al Tavolara a cercarmi e convincermi ad allenare il Posada. Mi hanno parlato così bene dell’ambiente che alla fine ho accettato di incontrare i dirigenti. Sono poi bastate quattro chiacchiere con loro per capire che è gente che capisce di calcio e ha le idee chiare sul futuro. Ho quindi accettato.

È da cinquant’anni nel mondo del calcio e ora riparte dai dilettanti. Come è cambiato il mondo del pallone?

Il problema grosso è sicuramente la mancanza di soldi e di dirigenti capaci di investire con oculatezza. Il calcio attualmente è abbastanza dimesso. Negli ultimi anni tante società come Nuorese, Olbia, Tempio, Torres, sono state costrette a ripartire da zero. Mi auguro che le squadre si rimettano a posto e si ritorni ad avere in Sardegna due o tre squadre in serie C che facciano da traino alle altre. Poi c’è la regola a favore dei giovani che penalizza soprattutto i piccoli centri, che non riescono a trovare i fuoriquota, e devono andare a prenderli fuori con costi che gravano sui bilanci. Altre squadre che invece non hanno la possibilità di acquistarli, sono costretti a far giocare gente che non è pronta e non diventerà mai un valido giocatore».

Arriva a Posada con quali ambizioni?

Giocheremo per provare a vincere sempre, anche se non è mai facile. L’importante è che ci sia grande voglia da parte di tutti. Per ora ho avuto modo di conoscere solo il capitano e qualche altro giocatore. Avremo modo di approfondire durante la preparazione. Mi hanno detto che la rosa è ampia, vedrò il materiale che ho a disposizione, valuterò e poi eventualmente, se sarà necessario apporteremo eventuali ritocchi. Ho già visto che Posada ha un bell’impianto. Manca solo una tribuna coperta.

(Da "La nuova Sardegna")

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