giovedì 4 giugno 2015

SE IL PALLONE VA NEL PALLONE (04/06/2015)

Di Bepi Anziani.

Quello che un po' rode di questo scandalo che ha coinvolto i vertici della Fifa è che a fare bella figura siano come al solito gli americani. Che di calcio non sanno niente e nemmeno lo guardano, ma sanno bene come condurre un'indagine e come incastrare i colpevoli. In questo caso poi c'è anche la ghiotta occasione politica di far arrabbiare Putin, che non l'ha presa bene, ed ecco che tutto si rimette clamorosamente in discussione. Peggio per chi aveva creduto che l'assegnazione dei campionati del mondo di calcio passasse per una dura e seria selezione fra stadi, collegamenti stradali e aeroportuali, accoglienza turistica. Peggio per chi aveva creduto che le squadre andassero avanti nei tornei per meriti sportivi e che gli errori arbitrali fossero sempre in buona fede. Peggio per tutto questo marcio mondo del calcio e per i suoi dirigenti e amministratori. Tutti. Perché anche quelli considerati al di sopra di ogni sospetto hanno fatto poco o niente per cambiare un sistema che anche al più sprovveduto dei tifosi dava la sensazione di essere corrotto in modo irreversibile. Le dimissioni di Blatter non sono che un'ammissione di colpevolezza. Segnano la caduta di un regime che ha portato fiumi di denaro nelle casse di chi vi ha fatto parte. Lo sapevano in molti, lo immaginavano tutti. Ma era un regime sprezzante e autoritario e ipocritamente si è lasciato che agisse quasi indisturbato. Adesso è il momento di trovare soluzioni, di provare a ripartire da basi più oneste, da regole più severe e da gestori più controllabili. Con tutto lo scetticismo del caso, speriamo sia possibile. A ripulire il mondo del pallone ogni tanto ci provano anche in Italia alcuni magistrati. La corruzione dei calciatori e dei dirigenti per favorire illeciti guadagni dalle scommesse legali o clandestine non fa nemmeno più notizia. Il fenomeno sembra dilagare e le sanzioni sono talmente blande e in ritardo da non scoraggiarlo minimamente, mentre all'orizzonte si profila un altro caso che se malgestito porterà a un altro campionato falsato. Il Genoa non ha i requisiti per avere la licenza Uefa. L'anno scorso non fu concessa al Parma. Tutti sappiamo com'è finita.

(Da "L'Unione Sarda")

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