lunedì 19 ottobre 2015

IN MARCIA PER LA PACE "NO ALLE SERVITU' MILITARI" (19/10/2015)

Di Antonio Pintori.

Erano poco meno di quattrocento persone sulla statale fra Nuragus e Gesturi, ma molto determinati nel dire no alle servitù ed alla esercitazioni militari in Sardegna. Soprattutto dopo l'annuncio alla fine del convegno ieri mattina a Laconi: «Sabato 31 ottobre organizzeremo una grossa manifestazione regionale a Cagliari contro l'esercitazione militare “Trident”. Sarà una manifestazione pacifica ma di popolo», ha detto Frando Uda, portavoce della Tavola sarda della Pace. La quattordicesima marcia sarda avrà un epilogo importante nel capoluogo isolano. «Per contestare un'esercitazione non gradita e non voluta e che danneggia gli interessi del nostro popolo», ha aggiunto Paolo Pisu, altro portavoce della Tavola. 

I MANIFESTANTI Certo, ci si aspettava una partecipazione più concreta per le strade di Sarcidano e Marmilla, come in passato, quando arrivavano più di 2000 persone da tutta l'Isola. Da alcuni anni i partecipanti si sono ridotti a poche centinaia. «Siamo in un periodo particolare in cui la gente non crede nelle azioni di comitati ed associazioni per creare lavoro, sviluppo e pace». Non ne ha fatto mistero Pisu, che ha precisato: «Ma siamo un numero giusto per promuovere questa grande iniziativa che servirà a far prendere coscienza al popolo sardo di un nuovo modello di sviluppo». 

I TEMI Disarmo, inquinamento, speculazione energetica. Temi rimbalzati dal convegno alla marcia di ieri pomeriggio. La Tavola sarda per la Pace ha rinnovato la richiesta alla Giunta regionale di una determinazione maggiore col Governo sulle servitù militari. Filippo Spanu, capo di gabinetto del presidente Pigliaru, ha assicurato un prossimo incontro del governatore con la Tavola. Mentre Franco Uda ha ricordato che: «sabato a Santa Giusta ci sarà un'assemblea regionale per preparare la manifestazione del 31 ottobre». 

LE VOCI Tanti gli appelli della gente comune, fra striscioni e bandiere, nel corteo che ha raggiunto Gesturi. «Il nostro è un territorio vocato al turismo. Valorizziamo l'ambiente. Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle il disastro dell'ex miniera d'oro», ha detto Maria Teresa Torlini di Furtei. «Inutile che lo Stato sostenga che le basi non si toccano. Quei territori vanno riconvertiti anche per progetti in agricoltura», ha chiesto Carletto Ligas di Sarroch. Antonio Canu è arrivato da Sassari: «Zone militari che devono tornare in nostro possesso. Abbiamo il diritto di occuparcene». Anche Marie Falconi, francese, in vacanza nel Sulcis, ha voluto essere alla marcia: «La Pace è un valore universale da difendere».

(Da "L'Unione Sarda")

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